Partiamo dal presupposto che tutto ciò che di alimentare è prodotto negli Stati Uniti sia una cagata pazzesca. Forse non è così, forse le cose cambieranno in futuro. Diciamo che col vino, se questo è il vino che fanno da quelle parti, hanno ancora molto da imparare.
Al supermercato trovo in offerta un 770 miles Chardonnay californiano. Mai assaggiato un vino del genere. Mi ci butto a capofitto. Prezzo pieno 6.40€, scontato 4.48€. Mi sembra una buona occasione.
Da uno Chardonnay 2017 mi aspetto certe caratteristiche. Parto già con aspettative piuttosto alte.
Al colore ho la prima delusione. Un giallino pallido, insignificante. Eppure in California fate delle cose divertentissime tipo California Games o roba del genere! Tutta la noia l’avete messa qui?
Proviamo ad annusare questo surf spuntato. Non sembra uno Chardonnay. Per niente. Anche al naso manca di eleganza tipica, manca di potenza. È un surf senza l’onda.
In bocca c’è qualcosa di strano. Faccio assaggiare alla mia commensale sommelier. Qui c’è della fragola ? C’è un invadente sapore fruttato a metà tra fragola e banana davvero fastidioso e che passa sopra a ogni altro sapore. Uno squilibrio importante verso le morbidezze che sovrasta di prepotenza l’acidità che mi avrebbe fatto comodo con una cena a base di polpo e patate.
Questo Chardonnay della California è un surf senza onda in cui ti si appiccicano i piedi perché qualcuno ci ha versato sopra del succo di frutta. Non è davvero il miglior modo di iniziare una vacanza in California.
Da scheda ONAV 78/100. Siamo su livelli bassi. Siamo su livelli che potrebbero finire nel lavandino.
Bye bye, 770 miles. La prossima volta meglio se viaggio verso Est, che mi dà sempre molte più soddisfazioni di questo Ovest.

E tu culo pallido mi fai la guerra dei dazi con questo vino?

Mezza bottiglia pronta per un tuffo nel lavandino
Il vino è invece buonissimo, va a gusti,
Un’analisi tecnica non va a gusti. Il gusto è un’altra cosa. Sicuramente anche questo vino avrà i suoi estimatori.