Un Gavi a 9.69€ al supermercato è una spesa importante da cui mi lascio tentare perché quando si parla di vino piemontese io mi trasformo in una ragazzina al concerto dei Duran Duran.
Cantina Araldica, sempre presente sugli scaffali del supermercato con vini molto interessanti.
Uva Cortese, che è una po’ una specie di Nebbiolo bianco insieme al Roero; in pratica cresce solo lì in Piemonte, dalle altre parti nemmeno provano a piantarla tranne forse in Lombardia.
Il colore è limpido, quasi trasparente e di una brillantezza paragonabile solo a certi Champagne (quelli buoni). Partiamo bene, questo Gavi si presenta nel migliore dei modi e anche se manca un po’ di colore, non è da penalizzare nella valutazione perché il Cortese solitamente dà vini non molto intensi nel colore.
Il profumo è pieno, avvolgente ed elegante. Molto intenso senza però esagerare; un profumo maturo per un vino che sembra più complesso rispetto ai soli due anni di età.
All’assaggio colpisce subito il corpo. Un vino denso e pastoso che non perde eleganza e nemmeno freschezza. C’è tutto quello che si chiede da un vino di un certo livello.
Questo non è un bianchetto da bar o il vinello da bere in campeggio. Non è nemmeno un vino da aperitivo. Con il Gavi Araldica DOCG 2019 bisogna mangiare pesante e andarci giù duro. Una bella cena importante e saporita o anche della carne non troppo elaborata.
Ottimo acquisto, non è un vino economico anche se rimaniamo sempre sotto la soglia psicologica dei 10 euro, vale questo prezzo e forse anche qualcosa di più.
E bravi signori Araldica, ci riberremo sicuramente.
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