In Islanda per diletto vado alla ricerca dei piatti locali e soprattutto di alcol. Tanto alcol perché qui fa un freddo tale per cui ogni tanto ci vuole qualche vulcano che esplode per riportare la temperatura a un livello vivibile.
Mi viene proposto un assaggio di squalo o, come me l’hanno chiamato in inglese, “rotten shark”. Sì, vuol dire “squalo marcio”.
Come da noi si usa il vin santo con i cantuccini, da loro si mangia squalo e si beve il Brennivin.
Non sono un esperto di liquori e quindi questa è una recensione buttata un po’ a caso da un beone qualsiasi, ma a volte sono proprio i beoni qualsiasi a regalare le migliori perle di saggezza.
Non lo so se è vero, facciamo finta di sì.
Il Brennivin si presenta trasparente. Proprio come se fosse della dannosa acqua, della ignobile, subdola e portatrice di ruggine, semplice acqua.
Non promette niente di buono e sarà proprio per la somiglianza con l’acqua che questo liquore si chiama anche “morte nera”.
In realtà si chiama così perché una volta sull’etichetta c’era un teschio, un po’ come sulle nostre sigarette ci sono foto inquietanti. Adesso sull’etichetta c’è una mappa dell’Islanda.
Colore trasparente, senza alcuna sfumatura, niente di niente.
Andiamo a sentire se ha profumi e sapori, almeno quelli ci dovranno pur essere.
Stupisce il profumo per la sua delicatezza e armonia. Pensavo che arrivasse la zaffata alcolica fetente e invece, oltre alla zaffata alcolica fetente, arrivano profumi di fiori e spezie. Incredibile che in un liquore che viene dalla fermentazione del purè di patate ci sia tutto questo.
Assaggio speranzoso che questi profumi portino qualcosa di buono anche a livello gustativo.
Dato il suo metodo di produzione, questo Brennivin dovrebbe essere praticamente una vodka, solo che al momento il profumo è ben più gradevole.
Il gusto non è da meno. Dolciastro, piacevole, delicato. Stiamo pur sempre parlando di una roba da 37,5 gradi e quindi dire “delicato” stona un po’, però è proprio così che si può definire e proprio questa è la sensazione.
In sostanza il Brennivin è una vodka gentile, da abbinare al ben poco gentile squalo marcio che, tutto sommato, non è nemmeno così malaccio.
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