Sono in auto per le strade attorno al paese di Barolo e improvvisamente mi viene voglia di vino. Chissà perché.
Scendo e chiedo informazioni a un tabaccaio che mi indica la strada per uscire dal paese e andare verso le cantine della zona. Mi indica in particolare la “cantina Borgogno”.
Ecco, il cognome Borgogno credo che sia il cognome più diffuso nella zona di Barolo. Tutti si chiamano Borgogno.
Il tabaccaio mi indicava una cantina e io, invece, finisco in un’altra.
La cantina Francesco Borgogno mi apre le porte della sua sala degustazioni che in realtà è probabilmente la sala da pranzo dei proprietari. Sembra davvero di essere a casa propria.
Tovaglia a quadri, vecchie credenze e qualche salame appeso al muro. Non chiedo di meglio.
Partiamo da un bianco, il Fata d’Oro, uve Favorita, vitigno autoctono della zona Roero.
Il Dolcetto mi viene presentato come “il vino che ci beviamo tutti i giorni a pasto”. Beati voi.
Proseguiamo col Nebbiolo, il vino di punta. Un grande vino, elegante e già maturo.
Faccio due complimenti ai proprietari, me li “lavoro” un po’ e loro fanno uno strappo alla regola e mi permettono di assaggiare il Barolo Brunate 2015.
Mi offrono anche dei dolcetti di nocciola, baci di dama e biscottini.
Chiedo il prezzo di tanta bontà e mi viene da piangere: in Toscana una degustazione così l’avrei pagata almeno 60 euro, qui mi chiedono due spiccioli.
Prezzi dei vini accessibili, anche il Barolo ha un prezzo più che giusto per la sua qualità.
Ci rivedremo sicuramente Francesco Borgogno.
Il link per tutti i suoi vini è questo: LINK
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