Tra gli scaffali del supermercato una luce mi abbaglia. È l’etichetta dorata del Chianti Riserva Piccini Collezione Oro 2016.
No, in realtà è il cartellino che indica il 50% di sconto che mi attira più di ogni altra cosa.

Il Chianti Riserva Piccini Collezione Oro più o meno si presenta così

Un vino da 7,90€ preso per la metà deve essere per forza un affare. Per gli standard del supermercato il prezzo base è già un prezzo da vino elaborato e questo Chianti ha due denominazioni (DOCG e “Riserva”) che indicano tutto il lavoro necessario per produrlo.
L’etichetta è un capolavoro kitsch che si addice al salotto di qualche facoltoso russo o arabo del golfo, fra bottiglie di vodka, pelli di leone e divani zebrati.
Un’etichetta tutta dorata che sbrilluccica come poche cose all’interno di un supermercato.

Esatto, anche lui tiene in mano una bottiglia di Chianti Riserva Piccini Collezione Oro

Non importa. Lo compro lo stesso. Vieni a casa con me, caro Chianti Riserva Piccini, ti tratterò bene e non ti farò vedere il Grande Fratello. A casa da me solo roba di gusto decente, niente pacchianate.

Mi sorprende subito la limpidezza estrema. Un colore molto intenso, ma al tempo stesso pulito, che brilla nel bicchiere. Mettete una palla da discoteca e facciamo una mega festa di sbrilluccicamento.

Il profumo è deciso, netto, senza nessuna sbavatura. Avvolgente a tal punto che vorresti sniffare vino per il resto della tua vita e respirare aria di vino. Vorresti infilare la testa dentro la bottiglia e respirare per sempre lì dentro. Non importa nemmeno se ci morirai: morire in questo profumo sarebbe un  morte meravigliosa.

Il gusto conferma tutte le buone impressioni. Probabilmente è ancora un po’ giovane, ha ancora un po’ di “spalla” per sopportare qualche anno di invecchiamento. Infatti il tannino è accentuato e scombina un po’ l’equilibrio che questo Chianti Riserva aveva mostrato fino ad ora.

Fatico a trovare difetti. Infatti il tannino accentuato è assolutamente tipico del Sangiovese di cui un Chianti è composto per la maggior parte. Il tannino è quella roba che fa andare giù la “ciccia” che si mangia in Toscana. C’è poco da fare, con quelle carni serve un vino di questo spessore.

Da scheda ONAV 89/100, certamente uno dei migliori vini che si possono trovare al supermercato. Il rapporto qualità prezzo lo premia ancora di più, non teme assolutamente il confronto con vini più blasonati e decisamente più costosi.

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