All’interno di un piccolo negozio affiliato alla catena “Carrefour express” mi muovo a stento per rispettare le distanze di sicurezza imposte. Su uno scaffale irraggiungibile c’è una bottiglia verde dalla forma sinuosa. All’istante mi tornano alla mente ricordi limpidi di bambino. Quello è stato uno dei primi vini bianchi che io abbia mai bevuto in vita mia. È un verdicchio Castelli di Jesi DOC in purezza: il Fazi Battaglia Titulus.

Mio padre aveva un amico pizzaiolo e tutte le settimane andavamo a cena nel suo locale. Figlio unico e senza altri bambini nel locale, è lì che il mio alcolismo ha trovato terreno fertile.

Il Fazi Battaglia Titulus mi ha lasciato il suo imprinting, complice anche la forma della bottiglia unica e divenuta un marchio di fabbrica della cantina Fazi Battaglia. E poi c’è il cartiglio legato al collo della bottiglia che fa molto vintage e che mi permetteva di avere qualcosa da leggere fra un bicchiere e l’altro. Quando hai sei anni e ti sta salendo l’alcol, anche un foglietto con una mappa e la storia di una cantina diventa un piacevole romanzo.

Il Titulus mi ha accompagnato anche durante gli anni successivi. Sono sempre stato il primo a proporlo per campeggi o gite in compagnia. Molte volte mi è stato rifiutato il piacere di avere il mio Fazi Battaglia a tavola per via del prezzo. Non ricordo in lire quanto costasse, ma col famigerato euro si è assestato a poco sopra i 5 euro. Prezzo onesto, troppo per dei 18enni assetati.

E poi ci siamo persi di vista. Come l’uccellino che abbandona il nido, anch’io sono volato verso altri lidi, alla scoperta di altri vini, ma senza dimenticare le mie origini. E ora, finalmente, il Fazi Battaglia Titulus è davanti a me.

Per 5.39€ porto a casa quella che per me è la mamma dei vini. Con lui ho iniziato, datemi una bottiglia di Fazi Battaglia anche sul mio letto di morte così chiuderò il cerchio (e la botte).

Il colore è scarico, un po’ deludente se confrontato con le aspettative che il verde brillante della bottiglia regala. Ha un colore giallo molto scarico con riflessi verdognoli. Pulito e brillante.

Il profumo è tipico del Verdicchio. Pungente, mela e fiori bianchi su tutti. Gradevole, pulito e senza sbavature. A sei anni tutte queste cose mica le sapevo, bevevo e basta.

In bocca si presenta subito con un corpo sorprendente. Uva di qualità, senza dubbio. E infatti questo è vino di punta della cantina Fazi Battaglia da decenni. Fresco, minerale al punto giusto. È un verdicchio e come tale deve dare qualche nota verde e acerba. Mi godo questo vino come l’emigrato che torna a casa per le feste e la nonna gli prepara le stesse cose che gli cucinava quando era bambino.

Da bere fresco, freschissimo. Il sito della cantina consiglia 12 gradi, io dico anche qualcosa di meno altrimenti diventa acidulo.

Da scheda ONAV 83/100.

Prezzo giusto, ottima resa. Consigliatissimo con la pizza, ovviamente!