Un vino che non è per tutti e non è per tutte le occasioni. Stappare un Barolo è sempre una festa e come tale va preparata come si deve.
Mi alzo la mattina di un venerdì per cose inutili tipo andare a lavorare, mi alzo 10 minuti prima del solito orario. Preparo il decanter e apro la bottiglia di Barolo Fontanafredda 2014 comprato al supermercato per la mirabolante cifra di 18.90€.
Anche solo per la cifra c’è da fare tutta una serie di cerimonie.
Trascorro la giornata pensando al mio Barolo che mi aspetta nel decanter, al lavoro non concludo niente come al solito, quindi nessuno vede la differenza rispetto alle altre giornate.
Arrivato a casa abbasso le luci, mi accomodo sulla poltrona da degustazione e ripesco da un armadio il bicchiere più ampio che riesco a trovare.
Il colore è perfetto, giusto per i suoi 6 anni di età. Un leggero riflesso granato circonda il vino e suggerisce che siamo nel suo momento migliore prima che invecchi troppo. Anche se col Barolo non si sa mai, magari fra 10 anni sarà ancora migliore.
Il profumo è elegante, lungo e fine. Non ti aggredisce e invoglia ad annusarlo ancora una volta.
Non perdo tempo a provare a sentire vaniglia, frutta e tutta quella roba lì, mi tuffo nel calice e assaggio.
Gusto intenso, un tannino leggero ed elegante. L’astringenza di un Barolo giovane è ben equilibrata dal calore di un vino di gran corpo. Non siamo a livelli di vino da meditazione, ma non siamo nemmeno troppo lontani.
Un grande vino, costa tanto e vale quella cifra. Il Barolo deve costare tanto per tutta la lavorazione che richiede. Non mi stupirei di trovarlo in enoteca ad almeno 6/8 euro in più e non esiterei a pagarlo quella cifra. Averlo trovato al Carrefour a meno di 20 euro è un colpo di fortuna.
Sconsigliato per cene con gli amici a meno che non vogliate davvero tanto tanto bene a questi amici. Vino di classe per occasioni speciali, il fatto che sia venduto al supermercato non sminuisce il suo valore.
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