Il primo amaro di questo sito è qualcosa con cui partire forte. In macchina, intendo. Questo amaro lo puoi mettere nel serbatoio dell’auto e con un bicchierino volare fin sulla Luna. Questo è l’amaro preferito dagli ingegneri della NASA che lo usano al posto del deuterio per sparare razzi nello spazio.
Le Gocce Imperiali dei monaci di Farfa
Dentro una finissima bottiglia dà mostra di sé un liquido giallo intenso. L’etichetta è tipica da produzione artigianale, niente di elaborato, niente marketing o packaging particolare. Qui si bada al sodo.
Il venditore del negozio dei frati dell’abbazia di Farfa mi consiglia di berne un cucchiaino diluito in un bicchiere d’acqua. Lo guardo con sufficienza, per chi mi ha preso costui? Per uno che non regge l’alcol?
Avrebbe ragione, ma lui non può sapere i miei segreti.
A casa stappo con ingordigia questa bottiglia e subito ne esce fuori un alone di profumo, come il genio della lampada. Probabilmente la storia di Aladino si basa sull’effetto allucinogeno di una bottiglia di Gocce Imperiali appena stappata. Il Genio non è altro che il prodotto della fantasia scombussolata da tanto alcol che picchia nel cervello in un colpo solo.
Il profumo è decisamente quello dell’anice. Una sambuca meno dolce, più pungente. Decisamente molto pungente. La gradazione alcolica di 80% non lascia scampo alle mucose. Dopo due annusate si perde il senso dell’olfatto.
Mi piace.
Credo che sia una buona idea seguire il consiglio del negoziante. Verso un cucchiaio di Gocce Imperiali in un bicchiere da caffè e lo riempio d’acqua. Il colore passa dal giallo al bianco opaco. Qualche strana reazione chimica è avvenuta. Riprendo l’uso dell’olfatto e noto con piacere che l’alcol non aggredisce più come prima. Si percepiscono altri ingredienti oltre all’anice. Cannella e chiodi di garofano su tutti.
Al gusto domina sempre l’anice, ma sono ben distinguibili curcuma e coriandolo. Il sapore esplode, avvolge tutta lo bocca e scende giù. In base a quanto lo diluisci, questo amaro può essere un piacevole digestivo oppure un vero e proprio corso di anatomia.
Con poca acqua lo senti scendere giù lungo l’esofago, entrare nello stomaco, percorrerne le pareti e arrivare fino in fondo dove cercherà di aprire la valvola che va nell’intestino. Tenetela ben chiusa, altrimenti rischiate di bruciarvi.
Un ottimo amaro per finire cene alcoliche o anche solo per dare qualcosa di diverso ai vostri commensali. Tutti si aspetteranno la grappa e voi invece proponete le Gocce Imperiali di Farfa.
Un successo annunciato.
Rispondi