Non c’è denominazione, niente DOC, IGT o robe simili, questo è semplicemente etichettato come “vino bianco”. Costa 1,29€, potevo forse lasciarmi sfuggire l’occasione?

Il Gotto d’oro Fontana dei desideri 2020 lo vado a cercare su internet e mi imbatto nel loro sito e scopro che finalmente ho trovato al supermercato un vero “vino de li castelli” di una cantina sociale.

Svito il tappo a vite e assaggio preso dalla curiosità di un vino che costa meno della bottiglia che lo contiene.

Ah, il tappo a vite cosa vuol dire? Solo che il vino non ha bisogno di evolvere, il tappo a vite di per sé non è sinonimo di bassa qualità!

Il colore è luminoso, bello, sfumature avorio. Un colore pulito senza tanti fronzoli. Certo non mi aspettavo chissà quale meraviglia ma resta comunque migliore di tanti vini ben più costosi.
Promosso. Si può andare avanti.

Il profumo di agrumi è piacevole, non invadente, resta lì tranquillo e si fa appena sentire, giusto per dare un po’ di vivacità. Un buon equilibrio, senza punte di eccellenza, ma quanto basta per segnalare che nel bicchiere non abbiamo il solito vinaccio da due soldi.

Si può assaggiare senza grossi timori.

Sapido al punto giusto, un bel salatino vivace che bilancia l’alcol un po’ troppo sfuggente. Uno squilibrio ben ripreso sul finale e quindi, alla fine, questo vino risulta pure con un buon equilibrio. Corpo ben presente, fresco anche se un po’ corto. Svanisce in fretta lasciando un retrogusto amarognolo che, tutto sommato, non è poi niente male.

Un vino con un rapporto qualità prezzo incredibile. Costa di più il vetro di tutto il vino. Grandissimo acquisto di cui fare scorta per tutto l’inverno e anche per una parte dell’estate.

Non sarà il vino della vostra vita, non sarà il vino da servire al Rotary, ma di certo farà felici tutti in ogni occasione e con qualunque piatto.

E brava cantina sociale di Marino Gotto d’Oro, ci riberremo sicuramente!