Un Lidl appena ristrutturato e che era stato capace di esaltarmi con il Teroldego Rotaliano Corte Gaudenzio, oggi mi offre il Primitivo di Manduria Identità 2019 per l’interessante cifra di 3.99€. Non mi sembra il caso di rifiutare l’offerta, non vorrei sembrare sgarbato nei confronti di un supermercato che fa delle paste così buone per colazione.

Per questa cifra non mi aspetto la Luna e confido tutto nella sorpresona di certe etichette sconosciute. La bottiglia è ben curata, si presenta bene. Da un lato il costo della bottiglia potrebbe essere troppo alto e per stare dentro ai 3.99€ chissà cosa ci hanno messo dentro, dall’altro lato potrebbe essere un’operazione di vendita sottocosto per smaltire un po’ di stock 2019. Oppure alla cantina RoViDa ci stanno dentro con le spese e quindi applausi all’amministrazione.

Il colore non è proprio il colore intenso che mi aspettavo anche se non si può certo dire che non sia un bel colore. Ci siamo, promette bene, o almeno promette di non essere un vinaccio scarso e già così sono felice.

Il profumo punge un po’ al naso, arriva prima l’alcol e solo dopo un istante la tipica amarena fortissima del Primitivo. C’è qualcosa di sgraziato, niente di fastidioso, niente di deplorevole. Forse questo vino andava bevuto prima che certi profumi si slegassero?

Anche il sapore conferma l’olfatto. L’alcol domina su tutto e quando a dominare sono 14,5 gradi, c’è un bel predominio ignorante. Dopo, con un attimo di ritardo arriva tutto il resto. Un “resto” che non è niente male davvero, ma se arrivi tardi, ormai ti sei perso tutto l’equilibrio che avresti dovuto avere.

Questo squilibrio porta a un retrogusto dominato dal dolce, che sarebbe anche perfettamente lecito in questo vino se non lasciasse una sensazione di abboccato.

Da un punto di vista tecnico c’è qualche imperfezione, da un punto di vista di pubblico, questo è un vino che piacerà a tutti. Il dolce alla fine vince sempre e con pochi euro tutti saranno felici.

Cosa vogliamo di più per meno di 4 euro?