Il Buon Governo. Qualcosa di cui si sente il bisogno e che forse dalle nostre parti non abbiamo mai visto.

Io vado alla ricerca del Buon Governo e al Carrefour scopro questa bottiglia di Governo all’uso toscano per 5.39€ a prezzo pieno. Mi sento ricco, non so perché, e la acquisto senza starci a pensare troppo.

Il Governo all’uso toscano è un sistema di produzione che usa uva appassita anziché la normale uva. La tradizione vuole che venga usata l’uva migliore e più matura e che questa venga lasciata appassire su graticci (un po’ come si fa per l’amarone). Con il resto dell’uva si procede poi alla vinificazione del normale Chianti a cui verrà poi aggiunto il mosto ricavato in precedenza. Una specie di “ripasso” alla toscana.

L’aggiunta di mosto di uva appassita e molto zucccherina permette una seconda fermentazione in bottiglia che produce un vino dalle spiccate note fruttate, di pronta beva. Forse nell’antichità in Toscana si sono resi conto che i loro risultati migliori erano ottenuti con grandi vini invecchiati, per cui hanno dovuto inventare un sistema per bere subito del buon vino. I toscani avevano sete, mica tempo da perdere dietro all’affinamento del Sangiovese!

La cantina Piccini ci aveva già regalato grandi gioie con il Riserva Oro, il Brunello di Montalcino e una bella soddisfazione con la Vernaccia di San Gimignano.

Si può dire che la cantina Piccini sia una delle dominatrici del vino nella grande distribuzione.

Non perdo altro tempo e stappo questo Governo all’uso toscano desideroso di verificare se anche questa volta il signor Piccini ci ha visto giusto.

Il colore è un po’ scarso nonostante un’assoluta brillantezza. Non sembra male, invoglia ad andare avanti.

Il profumo ha qualche squilibrio. La punta alcolica entra dritta nel naso e punge, eccome se punge. Meglio sorvolare sulla questione olfatto.

Il gusto è da vino giovane nonostante sia un 2017. Acidulo, anche troppo. È un vino grezzo in cui acidità e tannino la fanno da padroni. Mi viene un dubbio amletico su come andrebbe bevuto questo vino. Lo metto in frigorifero per 15 minuti.

Quando ne esce il profumo pungente della punta alcolico ha lasciato il posto ai sentori fruttati. Resta sempre un po’ di squilibrio fra i vari aromi, ma adesso direi che ci siamo.

Al gusto adesso appare un bianco travestito da rosso. Fresco, sia da un punto di vista organolettico che di temperatura, e piacevole. Nonostante la bottiglia dalle spalle larghe, la provenienza geografica che evoca grandi vini, questo è un vino da aperitivo, da bere fresco, non ghiacciato, direi intorno ai 13/14 gradi e quindi più freddo di un rosso ma più caldo di un bianco.

Adesso sì che ci siamo.

Nella scheda di valutazione alzo qualcosa, per cui arrivo a un onorevole 83/100.

Non bisogna farsi ingannare dalle apparenze, raffreddate la bottiglia e godetevi questo Buon Governo in terrazzo o in spiaggia.

Cosa ci mangio? Riso fritto, risotto con verdure per vegetariani; pollo ben condito per tutti gli altri.