Sentendo parlare gli esperti di vino o semplicemente leggendo articoli su questo sito, che, ricordo, diventerà a breve la guida mondiale di riferimento per tutto lo scibile sul vino, sarà certamente capitato di imbattersi nel termine “vino corto“.

Spieghiamo perché le dimensioni contano.

Cosa significa che il vino è corto?

La lunghezza del vino non ha niente a che fare con l’uso di metri e squadre. Per misurare la lunghezza di un vino si usa un cronometro.

Per farla breve, un vino è corto se il suo sapore in bocca svanisce dopo poco tempo, mentre è lungo se permane per molto tempo.

Quanto è “molto” e quanto è “poco”, dipende anche dal tipo di vino che stiamo bevendo.
Non è pensabile che un Barolo abbia le stesse caratteristiche di Verdicchio e quindi, come per tutte le degustazioni, è necessario sapere prima che vino stiamo assaggiando.

Come regola generale, il vino rosso dovrebbe essere più lungo di quello bianco.

La lunghezza o, meglio, la persistenza definisce in quanto tempo tutte le sensazioni gustative e olfattive svaniscono. Naturalmente non ci sarà un attimo in cui tutto scompare, bisogna essere capaci di riconoscere il momento in cui sapori e profumi iniziano a calare e trovare l’attimo in cui oltrepassano la soglia per cui di lì in poi possiamo dire che il sapore è svanito.

La persistenza è un importante indice di qualità, quindi non va sottovalutato.

Per semplificare, un vino rosso è corto se svanisce in meno di 3/4 secondi,
medio fra 5 e 9 secondi,
lungo da 10 a 14
incredibile/spettacolare/meraviglioso/lunghissimo se va oltre i 15.
Gli aggettivi li ho inventati ora io, non credo che siano proprio quelli riportati sui libri di testo.

Per i vini bianchi, invece, le fasce temporali sono più o meno queste:
corto sotto i 3 secondi;
medio da 3 a 6;
lungo da 6 a 8;
lunghissimo,eccezionale, eccetera se va oltre i 9 secondi.

Un vino “lungo” è migliore di uno “corto”?

Sì, senza dubbio. Da un punto di vista qualitativo un vino lungo dimostra una concentrazione maggiore di estratto dell’uva e quindi l’uso di un’uva più sana, più carica di sapori e profumi. In poche parole, un’uva migliore. Un vino corto, invece può rispecchiare l’uso di uva meno selezionata, presa da piante in cui si è puntato sulla massima resa quantitativa anziché qualitativa.

Da quando si inizia a contare?

Il conteggio parte dal momento della deglutizione oppure, se siete dei barbari, dal momento in cui avete sputato il vino nella sputacchiera.

Che Bacco vi fulmini se sputate il vino!