Le terre di Diomede, vino rosso in bottiglia magnum al supermercato per 2,49€, un po’ come se la classsica bottiglia da 0,75cl costasse 1,2€. Anche qui costa più il vetro del vino che c’è dentro.
Vino da tavola, non c’è nemmeno l’annata.

Ma cosa ci sarà dentro, allora?

Apro questa bottiglia che messa in tavola fa molto atmosfera da grigliata in campeggio e tavolata di casinisti.

Il colore è scarico, limpido, pulito. Uva con poche sostanze, probabilmente la vigna è stata messa a produzione di quantità per abbassare il prezzo al minimo possibile. Ne risente la quantità di estratto del singolo acino. Qui siamo di fronte a un rosso quasi trasparente.

Profumo leggero, non si avverte praticamente niente, ma almeno non ci sono squilibri. L’alcol è ben presente senza però andare a coprire tutto. Poco profumo e quel poco che c’è è comunque equilibrato. Non un granché, ma almeno non dà fastidio.

All’assaggio è corto, senza corpo e con un retrogusto acidulo. Detta così sembra una schifezza, in realtà è un vino semplice, senza aspettative come il prezzo già suggeriva. Equilibrato, un vino tecnicamente ineccepibile e fatto con i mezzi a disposizione.

Vino perfetto per la marinatura, per fare un brulé o per innaffiare la grigliata in campeggio sulla tavolata di casinisti.

Per questo prezzo è un ottimo vino da tenere in considerazione in certe occasioni.