Sarà possibile bere un vino decente a 2,19€ al supermercato? Domanda a cui non avrei mai voluto cercare risposta per paura di trovarmi a bere scarti di lavorazione del petrolio o pure peggio (sì, nel mondo del vino c’è pure qualcosa di peggio degli scarti di lavorazione del petrolio).

Acquisto senza pensarci troppo ma pur sempre con la paura che si incendi o si animi di vita propria, una bottiglia di Marchesa Vincenza Stanga – Barbera DOC 2021. Annata 2021, quindi nemmeno si può dire un fondo di magazzino di chissà quanti anni fa. Costa più il vetro del vino che c’è dentro.
Nel dubbio compro una bottiglia che conosco già per salvare la cena nel caso questo Barbera mi riservi sorprese.

Il colore è vivido, rubino non molto intenso. Comprensibile per un Barbera. Bello limpido e per adesso non ci sono segnali di allarme.

Profumo sgraziato, punge un po’ al naso e i sentori arrivano piuttosto confusi e disarmonici. Resta in ogni caso un profumo “da vino”, il profumo di un vino giovane e da perfezionare. Per nulla sgradevole.

Al gusto ha le disarmonie dell’olfatto. Si percepiscono i sapori del Nebbiolo che si rincorrono uno con l’altro lasciando tutto sommato un piacevole retrogusto in bocca.
Di corpo e persistenza non ne stiamo a parlare, lasciamo direttamente perdere.

Vino cattivo? No.

Vale quel che costa? Vale di più!

Questo è un vino che a conti fatti si è rivelato un ottimo affare. Certo non è un vino da portare a casa della cena con l’amministratore delegato o da mettere nel pacco natalizio per corrompere l’assessore della vostra città.

Questo Barbera è un buon vino da poco, un eccellente vino da grigliata al fiume e a chi non piace possiamo far vedere lo scontrino: piacerà anche a lui immediatamente.