Una bella etichetta elegante e poche scritte inutili attirano la mia attenzione. Un rosato del Salento IGT 2019 certamente non economico (7.90€ al supermercato) che certamente ha un marketing ben curato. Se curano la bottiglia come il vino che ci mettono dentro, ho sicuramente fatto un affare.
Vediamo.

Il colore è palliduccio, niente di esaltante. Resta però pulito e brillante, va bene così anche se da un rosato del Salento mi aspettavo un po’ di carica in più.

Il profumo è delicato, fresco. Molto delicato, anche troppo. Un vino che non si espone, resta lì, tranquillo senza farsi vedere, in silenzia senza far rumore. Un vino un po’ cagasotto. Sei un rosato del Salento, fatti vedere, su!

Gradevole l’assaggio, bello fresco, sapido al punto giusto. Corto. Irrimediabilmente corto. Un vino “fabbricato” bene ma pur sempre “fabbricato” per essere esattamente come da ricetta e da richiesta del cliente. Niente di eccezionale, niente di memorabile.

Vino che farà felici tutti data la sua semplicità e facilità di bevuta, va giù che un piacere senza lasciare nessun ricordo di sé. Per la cifra che mi è costato è un po’ poco. Questi 7.90€ lo collocano già in una fascia di ottimi vini e invece il rosato Li Reni 2019 se ne sta nascosto e non esprime tutta la forza che le terre da cui viene hanno e riversano nei vini.
Vino per tutti, è talmente semplice e piacevole che chiunque se lo scolerebbe senza problemi, vino che però non lascia niente, se non una bella bottiglia.

Peccato.