La Mora è un vino ormai storico sugli scaffali dell’Esselunga, ricordo che andavo a suonare col mio gruppo e mi presentavo sempre alle prove con un vinaccio schifoso di quelli che potevo permettermi all’epoca. Però, prima di un concerto importante, rompevo il maialino e andavo a comprare un vino tra i 6 e i 7 euro. Molte volte è capitato, appunto, La Mora.
Torno un gioioso scavezzacollo che si prepara per il concerto e acquisto per 6.75€ una bottiglia di Morellino di Scansano “La Mora”, Cecchi 2019 DOCG.
Non ricordo niente di questo vino da quei periodi in cui festeggiavo con La Mora e davo la carica a tutta la band con dell’alcol che fa vera rockstar.
Il colore è intenso, giovane, molto scuro. Difficile scorgere il fondo del bicchiere, è un bel colore pieno, promette bene e riempie gli occhi.
Il profumo invece non rispetta le premesse. Sgraziato, l’alcol punge al naso e diversi sentori si mescolano in modo disordinato. Non è un profumo elegante, ricorda un po’ certi vini sfusi da pochi euro. Ha bisogno di prendere aria nonostante l’età relativamente giovane. Dopo un passaggio con l’aeratore per il vino emerge un profumo di cacao piuttosto intenso. Resta un profumo globale slegato e poco elegante, ma decisamente più piacevole rispetto al primo asssaggio.
Il sapore non è male, è caldo e con un tannino equilibrato. Dal profumo pensavo fosse molto più aggressivo per via della giovane età. Manca di corpo e il retrogusto amarognolo non è proprio quello che mi aspettavo.
In definitiva un vino che andrebbe anche bene per una semplice grigliata con gli amici, ma che per via del costo, fatica a entrare nella lista dei vini per tutti e per tutte le tasche dato che con 6.75€ si può bere meglio, soprattutto al supermercato.
Complessivamente gradevole, niente di memorabile.
Se torno indietro, prima dei concerti porto una bottiglia di Chianti Piccini.
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