Eccolo qui, il re dei vini al supermercato. La cantina Nadaria è sicuramente quella che si vede più spesso nei supermercati di tutta Italia. È il vino da due soldi che mi ha tenuto compagnia negli anni in cui avevamo bisogno di vino in sala prove per comporre meravigliose canzoni che un giorno passeranno alla storia.
La sua etichetta che ti dice “ehi, forse sono una birra economica” non lascia spazio a dubbi: anche quest’anno siamo di fronte al Nadaria Grillo.

All’Esselunga si presenta con la solita richiesta di 3.85€, ma noi conosciamo il nostro Nadaria Grillo e aspettiamo l’offerta che puntualmente arriva: lo portiamo a casa per 1.92€.

Stappiamo questa bottiglia dall’etichetta presa direttamente da una tappezzeria Ikea su cui c’è scritto “Sicilia DOC“. A mia memoria questo vino è sempre stato IGT. Facciamo finta di niente e proseguiamo.

La bottiglia è ancora piena per metà. Chissà dove andrà a finire quel vino…

Il colore è molto interessante. Niente robaccia verdognola e spenta, ma anzi un bel colore pieno e luminoso. Cosa mi nascondi signor Nadaria? Quest’anno mi fai la sorpresona?

All’olfatto è scarico, piatto. Non sgradevole, non punge… non fa niente. Ha l’odore di un succo di frutta diluito. Ora sì che ti riconosco, mio caro Nadaria Grillo.

Il gusto è tutto sommato piacevole. Manca di intensità ed è disarmonico. Arriva prima il dolce e poi l’acidità. Non proprio il massimo se stiamo parlando di vino bianco. Il retrogusto amarognolo penalizza quello che poteva essere un vino senza gran carattere. È un po’ come se provasse, mentre sta scendendo in gola, a dire “ehi, sono un vino anch’ioooooo!”.

Bel tentativo, Nadaria.

Da scheda ONAV 79/100. Ma per questo prezzo, cosa vuoi di più?

Bevo mezza bottiglia accompagnata da una pizza margherita con olio tartufato. L’altra metà finisce nel lavandino a fare compagnia al Villa Rasina Soave.

Cosa ci mangerei con questo vino? Io lo userei per sfumare le cozze di una pasta allo scoglio o per fare una marinatura su un pesce. Ecco, tutto qui.