In questo periodo al Carrefour c’è l’intera prole della cantina Spinelli Val di Fara in offerta al 40%. Dopo il Montepulciano d’Abruzzo, decido di provare anche il Passerina IGT Terre di Chieti.
Il vitigno è autoctono dell’Italia adriatica e quindi porta con sé tutta una serie di tipicità non comuni rispetto agli altri bianchi italiani. Di solito con i vitigni autoctoni c’è sempre da divertirsi un sacco.
Costa poco, a prezzo pieno 3.99€, scontato lo pago 2.39€. Potrebbe essere un grande affare con il suo fratello Montepulciano d’Abruzzo, oppure un disastro. Quando il prezzo è così invitante ho sempre paura che ci sia qualcosa sotto.
Apro la bottiglia e mi accomodo sulla poltrona da degustazione (che poi è la stessa che uso per guardare la televisione, leggere, scrivere e dormire).
Il colore è scarso, pallido, quasi impercettibile. L’estrema limpidezza e qualche accennato riflesso verdolino ci fanno capire che questo vino non sarà la miglior bevuta della nostra vita, ma nemmeno la peggiore.
Il profumo di fiori, agrumi, con qualche accenno erbaceo. Sembra di stare in un campo. Ma senza l’allergia e senza insetti. Subito dopo i primi sentori arriva anche qualcosa di più complesso, in particolare melone.
Non è spiacevole, però questo rincorrersi di diversi aromi lo rende poco elegante.
Beviamolo e smettiamola di perdere tempo con i meloni, a noi piace la Passerina.
Il gusto è piacevole, fresco, un po’ aggressivo nella sapidità, ha un accenno di salato. Corpo interessante, nonostante sia un bianco leggero.
Tutto sommato è un ottimo vino, considerando il prezzo diventa anche qualcosa di più. Lo può apprezzare chiunque data la sua semplicità e siccome va bevuto molto molto fresco (io direi 8/10 gradi), diventa un eccezionale aperitivo.
Da scheda ONAV 82/100, non possiamo chiedere di più.
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