Nel giro di pochi giorni mi capitano tre offerte delle cantina Spinelli Val di Fara, tre vini a 2.39€ al Carrefour. Dopo il Montepulciano d’Abruzzo e il Passerina IGT, non mi faccio scappare il Pecorino IGT 2019.

Stessa zona di produzione dei fratelli, stesso prezzo e ora vediamo se stessa soddisfazione. Il Montepulciano e Il Passerina sono stati dei grandi acquisti, vediamo se anche il Pecorino regge il passo.

Anche lui deriva da un uvaggio autoctono, Pecorino in purezza.

Il colore è deludente. Molto pulito, brillante anche se praticamente incolore. Sembra proprio acqua con qualche leggerissimo riflesso dorato. Non promette bene, quando si apre una bottiglia e si trova un colore del genere è sempre una delusione.

Il profumo è erbaceo, acerbo, c’è qualche nota balsamica che lo ammorbidisce. Nel complesso poco elegante, comunque piacevole.

Veniamo al dunque, assaggiamo il Pecorino IGT Spinelli Val di Fara 2019.

Il primo assaggio riporta il sorriso sul mio volto corrucciato. Da subito piacevole, fresco. Ha un retrogusto amarognolo che non lo rende proprio il miglior vino di casa Spinelli. Questo Pecorino IGT è un po’ il fratello scavezzacollo che si presenta al matrimonio dello zio in camicia hawaiana e infradito pronto per partire per Ibiza. Gli vogliamo ugualmente un gran bene, anche se non metterà mai la testa a posto, va preso così com’è e apprezzato per quel che può dare.

Un vino che considerato il prezzo è un buon affare. Da bere ghiacciato, non andrei oltre l’aperitivo e non mi avventurerei in abbinamenti gastronomici particolari.

Da scheda ONAV 81/100. C’è qualche difetto, ma niente che pregiudichi la piacevolezza della bevuta.