Il Piccini ormai è un appuntamento fisso sugli scaffali dell’Esselunga. Non so perché ma periodicamente esce con sconti pazzeschi e oggi era in offerta col 50%. Lo pago 3,22€ e chi sono io per dire di no a un’offerta del genere?

Ne prendo 5 bottiglie sulla fiducia. Piccini fino a oggi non mi ha mai tradito.

E subito si conferma il vino su cui investire questi pochi spiccioli. Appena aperto il profumo arriva subito dal bicchiere, non serve nemmeno ossigenare, usare l’aeratore o fare strane evoluzioni col bicchiere. Mentre si osserva un colore rubino intenso si può già percepire il profumo della mora e un leggero passaggio in botte.

Il tannino è delicato, forse troppo rispetto alle annate precedenti. Come se il signor Piccini avesse voluto rendere questo Chianti Riserva un po’ più ruffiano del solito. Tannino che è comunque più che sufficiente per sgrassare tutto quello che si mangiano da quelle parti nel Chianti.

Persistente, lascia un buon retrogusto che rimanda ai profumi percepiti in precedenza. Il legno è ancora presente insieme alla mora. Nessuno prevale e ne viene fuori un vino ben equilibrato e che quest’anno fa proprio dell’equilibrio il suo punto di forza.

Un vino che piacerà a tutti indistintamente, amanti o meno del Chianti.

Fatene scorta finché si può.