L’Esselunga mi offre un Rosso di Monatalcino Banfi a un buon prezzo. Solitamente è sui 12€, riesco a prenderlo con un buono sconto e mi affido al marchio consolidato per fare una bella cena. Banfi è un cantina molto conosciuta e in passato ho avuto modo di bere ottimi vini provenienti dalla sua produzione.

Vado sul sicuro e mi porto a casa una bottiglia di Rosso Montalcino DOC Banfi 2018.

Il colore è subito molto bello e intenso, promette bene ed è proprio quello che mi aspettavo da un vino di quelle zone.

Purtroppo al naso delude. Manca profumo. Aspetto qualche minuto, voglio dargli una seconda possibilità. Strano che un 2018 abbia bisogno di ossigenare, ma voglio fare una prova, magari mi sbaglio io.

E invece non mi sbaglio. Questo vino è piatto al naso. Nessun profumo, quasi niente. Appena un accenno dei profumi che mi aspettavo da un Rosso di Montalcino. Andiamo male.

Il sapore è anch’esso deludente. Tannico, ruvido, non ha ancora raggiunto l’equilibrio giusto. Forse deve ancora aspettare qualche mese per affinarsi, di certo così non è un vino da 12 euro a bottiglia al supermercato.

Non si può dire che sia cattivo o fatto male. Semplicemente pagando la metà si può bere molto meglio. È un buon vino, niente di che.

Non lo consiglierei a chi deve fare una cena fra amici, non lo consiglierei mai a questo prezzo a nessuno.

Da scheda ONAV 82/100.

Stessa valutazione del Barbera D’Asti Villa Rustica che costa meno della metà. Tanto per dirne uno.

Vino banale per abbinamento banale. Carne alla griglia, potete abbondare con sangue e olio, tanto il tannino è abbastanza pronunciato da sgrassare ben bene tutto. Ma ricordate che per questo vino avete speso una follia, quindi nel piatto avrete per forza carne di scarso valore. Meglio spendere meno, bere meglio e avere abbastanza soldi per carne buona.

A non rivederci, Rosso di Montalcino Banfi. Magari riproviamo con un’altra annata, eh?