Ogni tanto mi capita di andare anche nei discount a fare la spesa. Nei discount tutto è più lento, c’è sempre meno gente rispetto alla grande catena, le persone sono più gentili, non hanno fretta.
Di contro ti trovi di fronte marche sconosciute, illuminazione spesso discutibile e personale ridotto all’osso, per cui il magazziniere entra col muletto dentro al negozio, derapa nei corridoi per arrivare alla cassa e vestire i panni del cassiere.
Oggi ho voluto farmi l’aperitivo. Vado verso gli spumanti.
Mi salta all’occhio una bottiglia anonima, di quelle che ti dicono “ehi, faccio schifo”.
Costa 4.59€, la prendo subito e le strizzo l’occhio “lo so che fai schifo, ma io credo in te”.
Il magazziniere sul muletto inchioda e mi squadra da capo a piedi. Non deve capitargli spesso un cliente che ammicca e parla con le bottiglie di prosecco.
Oppure, forse, è abituato a parlarci lui e quindi è geloso. Non lo so.
Apro questo disastro annunciato.
Il colore è scarso, trasparente con riflessi verdolini. Niente di eccezionale. Ma è un prosecco, su, sappiamo benissimo che il prosecco è roba dozzinale anche se in Italia vogliamo farlo passare come un vino meraviglioso. Il prosecco sta al “metodo classico” (Champagne, Franciacorta…) come la statua di Cristiano Ronaldo sta a Cristiano Ronaldo.
Uno Champagne e un prosecco.
Bollicine fini, non fa uno schiumone come molti prosecchi da pochi soldi sono soliti fare.
Profumo definito, un po’ verde.
Come si fa a dire che un profumo è “verde”? Basta imparare quali sono i profumi di erba e foglie, magari con uno dei kit di aromi/odori/profumi su cui studiare.
Vuol dire che sembra un po’ acerbo. Mai mangiata della frutta leggermente acerba?
Per uno spumante non è per niente sgradevole, comunque.
Il sapore è pulito, niente robe strane in bocca, niente sapori poco identificabili. Sa di vino, acidulo il giusto e tanto ci basta. Bollicine fini, non fastidiose. È un extra dry, per cui dolciastro, ma non lascia la lingua impastata come dopo aver bevuto un cocktail alla frutta.
Ripulisce bene, rinfresca. Fa il suo dovere.
Un prosecco perfetto per gli aperitivi a casa. Poi aggiungete pure la parola “millesimato” che fa tanto figo (e che non significa necessariamente “qualità”) e farete un figurone. Vino ideale per mettere d’accordo tutti.
Da scheda ONAV 81/100, per questo prezzo va benone.
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