È venerdì, pranzo con un collega in un bar vicino all’ufficio. Il proprietario del locale è un sommelier, mi mostra la sua enoteca.

Esco dal pranzo con una bottiglia di Spumante Rosato Cadelvento Venturini Baldini, pagata 13 euro. Un prezzo alto per i miei standard, non un vino per tutti. Mi fido del sommelier anche perché fino ad oggi non ha mai sbagliato con i suoi consigli.

Lo Spumante Rosato Cadelvento Venturini Baldini è uno spumante emiliano ottenuto da uve Lambrusco, non ho una grande passione per questi vini, speriamo bene.

Ore 18, tutto il lavoro è stato completato, chiudiamo la porta, tiriamo la tendina dell’ufficio e tiro fuori dall’armadio i bicchieri da aperitivo sapientemente nascosti fra le vecchie stampanti.

Il colore di questo rosato è intenso, quasi arancione. Un bellissimo colore che promette grandi cose.

Spiccato profumo di frutta, si sente il Lambrusco e io non ne sono molto felice. Si sente troppo. Non è molto elegante. Comunque piacevole.

Bollicine fini, non fanno schiuma, non invadono tutto come invece spesso capita con il Lambrusco. Questo vino è fatto bene, con tutte le attenzioni del caso.
Sapore delicato, un po’ troppo dolciastro, manca la sapidità necessaria per uno spumante rosato.

Uno spumante che fa contenti tutti, è leggero, va giù bene e ha delle pecche non individuabili da un palato poco esperto.

Da scheda ONAV 85/100.

Costa troppo.
13 euro sono tanti, considerando la lavorazione costosa per produrre uno spumante potrei dargli 9/10 euro, non di più. Al supermercato si beve meglio con 6/7 euro o andando bene a cercare fra gli scaffali se c’è qualche offerta sui prosecchi.

 

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