Per lavoro mi trovo dalle parti di Verona e, siccome in serata il mio impegno si sposta verso Affi, decido di prendermi un albergo sul lago di Garda, precisamente a Bardolino.

Controllo nella zona le cantine aperte di sabato mattina, un giro prima di tornare a casa non me lo leva nessuno.
La cantina Fratelli Zeni compare sulla mappa sotto una dicitura assolutamente accattivante: Museo del vino.
In cinque minuti arrivo davanti all’ingresso e aprofitto di un bel parcheggio. La buona organizzazione si vede anche da questo.

Inizio il mio giro che segue un percorso prestabilito attraverso antichi attrezzi d’epoca, mappe e interessanti spiegazioni sui vitigni di zona.

Il museo non è grandissimo, difatti non è un vero e proprio museo in cui perdersi per ore. Diciamo che è un’introduzione molto scenografica.

Ci sono persino i graticci su cui preparare l’amarone. Sono proprio quelli veri. L’uva è finta ma i graticci sono quelli che si usavano una volta per far appassire l’uva.

Terminato il giro, il passaggio obbligato è all’interno del “supermercato”. Scaffali ricolmi di bottiglie con tutta la produzione della Cantina Fratelli Zeni. Fa impressione  avere così tanta scelta. Non so quanti ettari debbano avere per produrre così tante varietà.

E poi… e poi il sogno si avvera. Finalmente trovo una cantina che realizza ciò che un avvinazzato beone come me ha sempre sognato.

Un’intera parete con i rubinetti da cui assaggiare i vini in produzione, segnarsi i numero e comprarli poco più avanti. Assaggio libero, quanto ne vuoi, nell’ordine che vuoi.
Non ci sono i vini speciali come amarone e recioto. Per quelli si paga al bicchiere, non credo si possa fare diversamente.

Assaggio tutto. Con morigeratezza. Riesco a contenermi anche grazie alla mia signora che mi tira via per un braccio dopo un po’ (santa donna).

Riempio due scatoloni di bottiglie e mi faccio portare via prima che io pianti le tende in questo paese dei balocchi.

Costalago Rosso Veronese 2017

Ieri sera ho aperto la bottiglia di Costalago Rosso Veronese IGT 2017.

Ha un colore intenso, brillante. La pulizia di questo vino si percepisce già alla vista.

Il profumo mantiene la stessa intensità. C’è frutta matura e qualche accenno di legno. È molto avvvolgente, ben equilibrato.

Il sapore conferma quanto si capiva già dall’etichetta.
L’idea è quella di produrre un vino importante ma rimanendo su un prezzo assolutamente accessibile.
Per 8,90€ in cantina si beve qualcosa che per struttura ed eleganza ricorda un buon Bolgheri, ma senza l’acidità del Sangiovese. La struttura è importante e la gradazione non eccessiva (14%) è comunque amplificata dalla morbidezza.

Manca un po’ la freschezza dei vini veronesi, il Merlot e il Cabernet danno colore e rotondità. Con questo Costalago si è voluto probabilmente prendere tutte le caratteristiche di dolcezza e calore dell’amarone e metterle in un vino da vendere a prezzo basso. Una specie di amarone low cost.

Da scheda ONAV 86/100. Siamo di fronte a un ottimo vino, fatto bene, pulito.

Vino complesso per piatti complessi, abbinamento non facile. Sarebbe uno spreco su una bistecca sanguinolenta. Probabilmente ci vogliono dei brasati o degli arrosti. Carne di questo tipo. Niente cacciagione.

Io, se devo dirla tutta, me lo berrei dopo cena, davanti al caminetto.