Il caldo dà alla testa e mi fa comprare al supermercato un rosato francese di cui non so niente ma di cui mi piace il nome. E poi ci sono i fenicotteri sopra.

Per 9,90€ porto a casa una bottiglia di Pink Flamingo, rosato francese della Camargue una zona nel sud della Francia e che sembra essere popolata di fenicotteri. Se questo vino è buono, forse è il caso di andare a farci un giro.

Questo vino “gris”, che non significa “grigio” ma che significa solamente che è un rosato fatto con uva rossa con poco colore, ha tutta l’etichetta in francese e quindi non ho idea di cosa ci sia scritto, tranne per l’annata 2019 e la certificazione BIO. Magari a qualcuno interessa il vino biologico, chissà.

Ah, anche il nome è in inglese e non si capisce perché un vino francese dovrebbe avere un nome inglese. Non è mica una legge truffa o una futura fregatura per i cittadini (tipo recovery plan, green pass, jobs act).

Il colore è brillante, ha delle sfumature gialline più che rosa. Non è un difetto, solo che l’uva usata deve essere stata davvero una delle uve con poco colore nella buccia e quindi il colore dominante è quello della polpa.

Il profumo è di quelli che fanno girare la testa, intenso, un profumo che ti colpisce sul naso. Fiori, fiori e ancora fiori. Da un 2019 pensavo ci fosse qualcosa di più maturo e invece questo Pink Flamingo, nel profumo si presenta come ancora giovane e fresco.

Il corpo è di quelli da vino rosso e i suoi 13 gradi si sentono tutti. Buona sapidità e lunghezza. La gradazione è forse un po’ eccessiva e il vino risulta pesante. Niente di spiacevole, è un ottimo vino, però con questa sapidità era lecito aspettarsi una bevuta più semplice.

Un rosato molto interessante. Certo il prezzo è leggermente alto rispetto alla concorrenza italiana, anche online e non solo al supermercato. —> LINK ROSATI ITALIANI